L'Accademia

L’orientamento teorico dell’Accademia nasce e si sviluppa a seguito di numerosi anni di formazione teorica e di applicazione delle diverse metodologie cognitive che ci hanno portato a credere che ogni persona, a qualsiasi età della vita, abbia la possibilità di rimettersi in gioco per costruire modalità più flessibili di pensiero.
La psicologia cognitiva si è fatta valere con due concetti fondamentali sulla persona: la sua struttura e la sua organicità. Essa spiega come l’organismo totale della persona non sia uno stato, ma un processo dominato dalla sua natura cambiante, che matura nella misura in cui acquisisce strutture e conoscenze adeguate alle strutture previe. L’intelligenza, per esempio, non si considera più come un prodotto determinato, ma si vede come un processo che si può costruire o modificare in modo strutturale: non si tratta solo di insegnare molti contenuti, ma di aiutare a elaborare la struttura del pensiero per assicurare che ogni tappa si realizzi in modo adeguato. In modo particolare, nell’età dello sviluppo si possono attivare funzioni cognitive che ancora non si sono rese manifeste o funzioni di tipo compensativo che si trovano nella zona di sviluppo prossimale. In età più avanzate, si possono sfruttare fattori legati alla personalità, quali la motivazione, l’interesse e l’esperienza.

Caratterizzante il nostro approccio, è la prospettiva di una concezione olistica dell’individuo nei confronti dell’apprendimento, che implica la stretta connessione tra pensiero, emozioni e corporeità.

La persona viene presa in carico nella sua interezza e quindi anche nel suo elemento costituente, il corpo.
Il corpo è il collegamento con la realtà, colui il quale traduce in azione i nostri pensieri.
Pensiamo al neonato: l’attività motoria è principalmente riflessa. È attraverso la percezione sensitiva che il neonato acquisisce informazioni su di sé e sull’ambiente, è la stimolazione sensoriale che permette di maturare alcune vie neurologiche, creando nuove sinapsi ovvero nuovi collegamenti tra le cellule nervose e di costituire uno schema corporeo. Nell’ambito osteopatico funzione e struttura di un organo o di un tessuto sono intimamente legate; nel momento in cui vi è un deficit funzionale significa che vi è qualche tipo di restrizione a carico della struttura preposta a quella funzione; per quanto riguarda le funzioni cognitive bisogna considerare che ogni tensione a carico del tessuto cerebrale o di qualsiasi altro tessuto vicino à una potenziale causa di disordine funzionale. L’approccio osteopatico si pone come obiettivo quello di creare una situazione in cui siano garantite delle informazioni circolatorie, neurologiche e linfatiche corrette, affinché ogni organo o tessuto possa esplicare la sua funzione.

È fondamentale, dunque, lavorare sia con la dimensione corporea che con quella mentale per assicurare una migliore conoscenza di se stessi e degli altri e per aumentare le possibilità di realizzazione, così come previsto nel rapporto all’Unesco della Commissione Internazionale sull’Educazione per il Ventunesimo Secolo, presieduta da Jacques Delors (1993).

Gli esperti, pur con competenze diverse, sono orientati verso questo tipo di prospettiva interpretativa.